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Uno studio che confronta la terapia Anitocabtagene Autoleucel alla terapia standard in pazienti con Mieloma Multiplo ricaduti.( iMMagine-3)

CODICE STUDIO

NCT06413498

TIPOLOGIA

Ricaduti

NOME SPONSOR

Kite, A Gilead Company

DESCRIZIONE

Lo studio è rivolto a pazienti che presentano un quadro di Mieloma Multiplo ricaduto dopo un minimo di una fino ad un massimo di 3 precedenti linee di terapia. E’ richiesto che i pazienti abbiano ricevuto in precedenza almeno 2 farmaci: lenalidomide e anticorpi anti-CD38. L’ipotesi che si vuole testare è la possibilità che il trattamento con delle cellule CAR-T possano essere superiori rispetto alla terapia standard, ossia la terapia che viene comunemente utilizzata in questo contesto clinico. Per valutare questa ipotesi, lo studio prevede un’assegnazione casuale a 2 diverse modalità di trattamento. Da un lato alcuni pazienti verranno trattati con le cellule CAR-T, dall’altro gli altri pazienti riceveranno la terapia standard. Le CAR-T consistono nell’infusione di cellule del paziente (linfociti) modificati geneticamente, chiamati CAR-T, in modo da potere riconoscere uno specifico bersaglio presente sulla cellula tumorale, detto BCMA. La caratteristica principale delle cellule CAR-T utilizzate in questo studio è la rapidità di produzione, che ne consente una disponibilità molto rapida. Il programma di trattamento prevede che i linfociti del paziente vengano raccolti con una tecnica particolare, chiamata linfocitoaferesi, quindi inviati al laboratorio che si occuperà della loro trasformazione in cellule CAR-T. Una volta pronte, si procede a somministrare al paziente una breve chemioterapia che ha lo scopo di evitarne il rigetto, e pochi giorni dopo le cellule CAR-T vengono infuse per via endovenosa. Una volta infuse le cellule CAR-T riconosco il bersaglio presente sulle cellule tumorali, che vengono uccise con un’altissima efficienza. Il trattamento con le cellule CAR-T è estremamente attivo nel combattere la malattia, tuttavia, nelle prime settimane successive all’infusione, è altamente probabile che si verifichino alcune tipologie di disturbi. Il disturbo più comune è rappresentato dalla possibile insorgenza dei sintomi di una sindrome che viene chiamata “sindrome da rilascio di citochine” o CRS. I disturbi tipici della CRS consistono nell’insorgenza di febbre, che può essere anche molto alta, abbassamento della pressione arteriosa, tanto da dovere ricorrere all’infusione di liquidi per via endovenosa, e riduzione dell’ossigeno nel sangue, per cui si rende necessario un supporto con occhialini o mascherina. La severità di questi sintomi è variabile, sebbene, grazie alle terapie oggi disponibili, nella gran parte dei casi sia possibile gestirli in reparto. Nei rari casi più gravi è invece opportuno un trasferimento in terapia intensiva. La CRS compare dopo circa 5-7 giorni dall’infusione delle CAR-T e, generalmente, si risolve in una settimana. Un altro disturbo che può verificarsi in una piccola quota di pazienti è chiamato ICANS e consiste nella comparsa di disturbi neurologici di severità variabile, che vanno da un modesto stato di confusione alla comparsa di crisi epilettiche o coma. Anche in questo caso, grazie ai trattamenti disponibili, è possibile contenere la sintomatologia a forme generalmente leggere o moderate. L’ICANS può comparire dopo alcune settimane dall’infusione delle CAR-T e le sue manifestazioni possono richiedere diversi giorni per risolversi completamente. In generale, tutti i disturbi dovuti alle CAR-T (CRS e ICANS) sono completamente reversibili e non lasciano esiti. Altri disturbi che si possono verificare in seguito all’infusione di CAR-T sono una riduzione dei valori dei globuli bianchi, delle piastrine e dell’emoglobina, che può perdurare alcuni mesi, e, più in generale, un abbassamento delle difese immunitarie di durata prolungata. In generale si può affermare che il trattamento con CAR-T abbia un’elevata efficacia terapeutica ma presenti una serie di potenziali disturbi che richiedono un’attenta gestione da parte di tutto lo staff medico.
Le cellule CAR-T si sono mostrate estremamente efficaci nel trattamento del Mieloma Multiplo.

FARMACI UTILIZZATI

Carfilzomib, Bortezomib (velcade), Ciclofosfamide, Daratumumab, Fludarabina, Pomalidomide, Desametasone, Anitocabtagene Autoleucel